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I primi passi per conoscere sé stessi

conoscere-se-stessiElena Daniel, counselor integrativo con indirizzo naturopatico, è una delle  professioniste che collabora con noi, e come già annunciato il sabato mattina sarà a disposizione su appuntamento per degli incontri individuali, proprio presso il nostro centro.

Oggi vogliamo condividere con voi una testimonianza diretta di Elena, in cui ci racconta l’importanza del contatto con il nostro respiro, del sentire il nostro corpo e del non fare per conoscerci e vivere una vita più autentica e appagante. Insomma i primi passi per conoscere veramente sé stessi e i propri talenti.

Sembra scontato conoscere se stessi, in realtà molti di noi non si conoscono affatto. La vita frenetica che facciamo e le abitudini che abbiamo ci allontanano sempre più da quello che siamo realmente. Tendiamo ad identificarci nel lavoro che facciamo o nel ruolo di genitore, di marito, moglie ecc. e restiamo intrappolati dentro a parametri o schemi prestabiliti o che qualcun’altro ha deciso per noi.

Agiamo automaticamente, senza scegliere consapevolmente, siamo frenetici, sempre impegnati a fare o dire qualcosa. Tutto questo “fare” ci allontana dal “sentire” e da quello che veramente siamo. Molte persone quando vanno in pensione si sentono perse, a volte addirittura si ammalano o cadono in depressione perché insieme al lavoro credono di aver perso anche se stessi e perché ora non sanno cosa fare.

E la nostra counselor prosegue: noi esseri umani spesso ci identifichiamo nel fare, ma se veramente ci conoscessimo tutto questo non succederebbe, primo perché a quello che siamo basterebbe appunto “essere” e secondo perché il fare sarebbe una naturale conseguenza di quello che davvero siamo e fluirebbe in modo naturale. Stiamo perdendo la nostra naturalezza, siamo quello che pensiamo di essere, quello che pensano gli altri o quello che vuole la società e senza accorgercene reprimiamo la nostra natura e proprio questo ci rende infelici o ci fa ammalare.

Elena ritiene che abbiamo un grande bisogno di ritrovare la nostra naturalezza, i nostri ritmi biologici e la nostra natura autentica per stare bene, per essere felici, per fare quello che ci soddisfa davvero. Non a caso si parla di “ben-essere” e non di “ben-fare”. Abbiamo bisogno di scoprire e dare spazio ai nostri talenti e alla nostra creatività. Trovare la propria autenticità significa ricominciare a sentire, a stare nel corpo, nei sensi, staccandoci così dalla nostra mente, che appunto “mente” sulla nostra vera identità.

soap-2726371_640Stare a contatto con la natura e gli animali, stare a contatto con l’aria, il sole, i colori, i profumi… sentire tutto questo ci aiuta ad avvicinarci a quello che veramente siamo, a percepirlo. Stare più spesso senza per forza fare, senza pensare, rallentare i ritmi ed il respiro e goderci quello che c’è e che sentiamo è un buon modo per cominciare a fare conoscenza con noi stessi.

Sentire quello che siamo senza definirlo a parole è un buon lavoro per noi; all’inizio può destabilizzare perché rompe gli schemi costruiti su di noi e possiamo sentirci persi, o meglio la nostra mente si sente persa perché non ha più il controllo, ma è proprio da questo che si creano i presupposti per il fluire di quello che siamo, della creatività e dei nostri talenti. La creatività nasce se le facciamo spazio, nasce dal vuoto della mente, dalla calma, dall’essere senza schemi prestabiliti.  In questo modo, prendendoci un po di tempo per noi, per non fare, potremmo scoprirci diversi da quello che pensavamo di essere.

Secondo la nostra esperta, il respiro e le tecniche respiratorie sono il mezzo più immediato per uscire dal chiacchiericcio della mente ed entrare in contatto con la nostra essenza. Rallentare il respiro, sentire l’aria entrare dalle narici e pian piano lasciarla uscire spontaneamente, mollando ogni tensione, lasciando andare, è un esercizio semplicissimo per cominciare a rallentare i pensieri. Mente e corpo sono strettamente collegati, se agiamo sul corpo (in questo caso sul respiro) agiamo anche sulla mente, al contrario i pensieri e le emozioni sono in grado di modificare il nostro respiro condizionandolo. Con la respirazione consapevole possiamo trovare benessere influenzando stati psico-emotivi e aumentando presenza e conoscenza di sé.

Stare nella natura, camminare con presenza nei movimenti del corpo, ascoltare e rallentare il nostro respiro è una grande medicina naturale per risvegliarci da schemi e automatismi dannosi per il nostro benessere psicofisico ed emotivo e per scegliere consapevolmente della nostra vita, prosegue Elena.

Se sento non penso, se non penso “sono” ed esco dagli schemi della mente. Se esco dagli schemi della mente inizio a conoscere chi sono veramente e ad essere il sovrano della mia mente e del mio fare, non viceversa. Il respiro ci rende il re o la regina della nostra vita.

Il counselor è in grado di aiutare gli altri ad aiutarsi, equilibrando mente, corpo ed emozioni per ritrovare armonia e vivere in modo autentico. Se anche tu vuoi conoscere Elena Daniel, puoi prenotare un colloquio individuale; le iscrizioni per tutti i sabato sono già aperte. Potete contattare noi oppure direttamente lei al 340/1470230. :)